Redditi di funzionari e dirigenti: questioni sulla trasparenza

Approfondimento di G. Crepaldi

L’amministrazione è una casa di vetro; tutte le attività pubbliche devono essere visibili da parte dei consociati a partire dalle risorse che utilizzano, ai processi, ai risultati. Nulla si sottrae alla trasparenza.
Questo principio ha conosciuto una crescente valorizzazione: già canone del buon andamento e dell’imparzialità di cui all’art. 97 Cost., ha trovato piena affermazione nell’art. 1 della legge generale sul procedimento amministrativo (legge 7 agosto 1990 n. 241) e nella disciplina dell’accesso ai documenti; con il d.lgs. 2013 n. 33 e s.m. ha assunto caratteri di pervasività, anche con lo scopo non secondario del contrasto alla corruzione.
In un simile contesto, non pare più utile individuare ciò che deve essere oggetto di pubblicazione da parte delle pubbliche amministrazioni; ben più semplice è l’indicazione di ciò che, per le ragioni che si devono dichiarare, si sottrae alla pubblicazione.
Il principio di trasparenza così realizzato si allontana dal modello dell’accesso ai documenti giustificato dalla necessità di conoscere per difendere proprie situazioni giuridiche: in quel contesto, si esclude che l’accesso possa essere esercitato solo per conoscere. Nel nuovo contesto della trasparenza, invece, lo scopo è proprio quello di mettere a disposizione di qualunque cittadino il patrimonio informativo pubblico, per un controllo costante dell’attività. La disciplina dell’accesso civico, infatti, non attribuisce la legittimazione a soggetti che presentino posizioni qualificate, né richiede una giustificazione dell’istanza.
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NOVITA’ EDITORIALE:
La riforma del pubblico impiego e della valutazione

La riforma del pubblico impiego e della valutazione

Costituzione del fondo per la contrattazione decentrata del personale e dei dirigenti, anche alla luce dei tetti e dei tagli dettati dalla normativa; ripartizione delle risorse per la incentivazione del personale, applicazione della produttività e delle altre forme di incentivazione del personale e dei dirigenti; progressioni economiche; applicazione delle forme di incentivazione dei segretari; errori nella adozione delle dotazioni organiche, della programmazione del fabbisogno, della attribuzione di mansioni superiori, del conferimento di incarichi di collaborazione; gestione delle relazioni sindacali; responsabilità nell’esercizio dell’azione disciplinare; modalità e contenuto delle verifiche ispettive; iniziative susseguenti alle ispezioni; sanatoria della contrattazione decentrata illegittima; ampia rassegna della giurisprudenza e delle interpretazioni della Corte dei Conti, della Funzione Pubblica e della Ragioneria Generale dello Stato: sono questi i principali contenuti del volume. 
L’opera rappresenta un aiuto concreto per amministratori, segretari, dirigenti, responsabili ed addetti al personale, nella attuale condizione di grande incertezza della contrattazione collettiva integrativa, aumento della attenzione della magistratura contabile sulle illegittimità della gestione delle relazioni sindacali e difficoltà dell’applicazione della c.d. sanatoria della contrattazione decentrata illegittima.
Questa è la finalità del volume che illustra, offrendo le prime indicazioni operative, le novità introdotte dai decreti attuativi della riforma Madia (D.Lgs. 74/2017 e D.Lgs. 75/2017) relativi alle modifiche al Testo Unico del Pubblico Impiego e al sistema di misurazione e valutazione delle performance nella P.A.

 

Arturo Bianco
Consulente amministrazioni regionali e locali.
Alessandro Boscati
Professore ordinario di Diritto del lavoro Università statale di Milano.
Renato Ruffini
Professore di Economia aziendale Università C. Cattaneo Liuc.

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Arturo Bianco, Alessandro Boscati, Renato Ruffini, 2017, Maggioli Editore
40.00 €

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