Le valutazioni strategiche in sanità riguardo al Fondo “premialità e fasce”

Approfondimento di S. Simonetti

Con il passaggio da tre fondi a due soli fondi nelle aziende sanitarie si potranno generare alcuni problemi di diversa natura. Il primo è quello – molto tecnico – che riguarda le corrette modalità di costituzione iniziale dei fondi con lo splittamento di quelli pregressi e della successiva possibilità di incremento. L’applicazione delle clausole contrattuali è già complessa di suo e i vincoli posti dall’art. 23, comma 2 del d.lgs. 75/2017 costituiscono una ulteriore criticità. Il secondo aspetto – le modalità di utilizzo e le finalizzazioni dei fondi –  è invece di valenza strategica e comporta il ricorso ad una attenta pianificazione nel tempo e a valutazioni di politica aziendale su cui occorre confrontarsi con i soggetti sindacali.  Il primo è di esclusiva competenza degli uffici, il secondo è ovviamente prerogativa della Direzione aziendale.

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One thought on “Le valutazioni strategiche in sanità riguardo al Fondo “premialità e fasce”

  1. Coloro i quali effettuano certe rilevazioni, non sono soggetti contrattualizzati (vedi giudici della Corte dei Conti, ma non solo). A questi vengono riconosciuti scatti automatici, e non certo di 50 euro lordi come invece tocca a povera gente come noi che si impegnano quotidianamente per far funzionare la macchina burocratica e che per godere di una fascia devono aspettare anche 10 o 15 anni. Il sig. Simonetti probabilmente non si rende minimamente conto che l’impegno del sindacato di cercare di “garantire un passaggio di fascia al maggior numero di dipendenti possibile” era un meccanismo che aveva lo scopo di incentivante il personale, che, glielo ricordo, si trova in condizioni sempre più difficili per operare, con un contratto ridicolo firmato dopo 10 anni, con scatti automatici che non esistono, con progressioni di carriera non più possibili, ai quali aggiungo solo un altro paio di cose, cioè l’impossibilità di fruire di istituti che nel privato godono, come la decontribuzione della produttività al 10%, e l’anticipo sul TFR, cosa assolutamente vergognosa visto che l’articolo 2120 è sempre lo stesso. Per non parlare poi dei 27 mesi per una liquidazione. Di queste cose non si parla mai, ma sarebbe ora finalmente che certe cose invece apparissero per far vedere qual’è la realtà e si smettesse di dare in pasto all’opinione pubblica facendo affermazioni che nulla hanno a vedere con la realtà. Un dipendente dopo 30 anni di anzianità perché non ha la possibilità di crescere professionalmente all’interno dello stesso ente ? Nel privato e in qualsiasi altra realtà ciò non succede. E non cozza assolutamente contro l’articolo 97 comma 1 della Costituzione, come invece ho letto in certe affermazioni ridicole. Ma tanto chi le fa non è certo contrattualizzato, per cui meglio concentrare l’attenzione su un povero cristo che prende 1.200 euro al mese quando va bene

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