Il termine iniziale del procedimento disciplinare nella riforma “Madia” D.Lgs. n. 75/2017

Approfondimento di R. Squeglia

La riforma introdotta con il D.lgs. n. 75/2017, incide in maniera significativa su svariati aspetti del procedimento disciplinare nel settore del pubblico impiego “privatizzato”.

Uno di quelli su cui il legislatore delegato si è soffermato, in maniera prima facie non immediatamente percepibile ma invece di non scarsa rilevanza, è quello della decorrenza del termine per l’instaurazione del procedimento disciplinare e quindi il correlativo termine per la definizione del medesimo, quindi per il legittimo esercizio del potere disciplinare.

È noto ai lettori della Rivista che ci ospita che una prima stesura del decreto n. 75/2017 aveva diversamente disciplinato la tematica che occupa, sostanzialmente giungendo all’abrogazione o quantomeno alla sostanziale dequotazione del rilievo della violazione dei termini procedimentali, avendo stabilito che, in tale ipotesi, solo laddove vi fosse compressione dei diritti di difesa del lavoratore sottoposto all’azione disciplinare si sarebbe potuto pervenire all’annullamento del provvedimento sanzionatorio per violazione dei termini.
Tale disposizione è stata poi modificata in sede di stesura definitiva, di quello che poi è divenuto il d. lgs. n. 75/2017, laddove, recependo il parere del Consiglio di Stato reso il 21 aprile 2017, è stato ripristinato lo status quo ante, con l’espressa previsione di perentorietà del termine iniziale (quello per la contestazione di addebito) e finale (adozione del provvedimento sanzionatorio), nel novellato art. 55 bis comma 4 del D. Lgs. n. 165/2001.

Continua a leggere l’articolo


Consigliamo il nuovissimo VOLUME:

La riforma del pubblico impiego e della valutazione

La riforma del pubblico impiego e della valutazione

Costituzione del fondo per la contrattazione decentrata del personale e dei dirigenti, anche alla luce dei tetti e dei tagli dettati dalla normativa; ripartizione delle risorse per la incentivazione del personale, applicazione della produttività e delle altre forme di incentivazione del personale e dei dirigenti; progressioni economiche; applicazione delle forme di incentivazione dei segretari; errori nella adozione delle dotazioni organiche, della programmazione del fabbisogno, della attribuzione di mansioni superiori, del conferimento di incarichi di collaborazione; gestione delle relazioni sindacali; responsabilità nell’esercizio dell’azione disciplinare; modalità e contenuto delle verifiche ispettive; iniziative susseguenti alle ispezioni; sanatoria della contrattazione decentrata illegittima; ampia rassegna della giurisprudenza e delle interpretazioni della Corte dei Conti, della Funzione Pubblica e della Ragioneria Generale dello Stato: sono questi i principali contenuti del volume. 
L’opera rappresenta un aiuto concreto per amministratori, segretari, dirigenti, responsabili ed addetti al personale, nella attuale condizione di grande incertezza della contrattazione collettiva integrativa, aumento della attenzione della magistratura contabile sulle illegittimità della gestione delle relazioni sindacali e difficoltà dell’applicazione della c.d. sanatoria della contrattazione decentrata illegittima.
Questa è la finalità del volume che illustra, offrendo le prime indicazioni operative, le novità introdotte dai decreti attuativi della riforma Madia (D.Lgs. 74/2017 e D.Lgs. 75/2017) relativi alle modifiche al Testo Unico del Pubblico Impiego e al sistema di misurazione e valutazione delle performance nella P.A.

 

Arturo Bianco
Consulente amministrazioni regionali e locali.
Alessandro Boscati
Professore ordinario di Diritto del lavoro Università statale di Milano.
Renato Ruffini
Professore di Economia aziendale Università C. Cattaneo Liuc.

Leggi descrizione
Arturo Bianco, Alessandro Boscati, Renato Ruffini, 2017, Maggioli Editore
40.00 €

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *