Il recupero del salario accessorio da parte degli enti locali. Le indicazioni dei giudici contabili

Approfondimento di V. Giannotti

Complessa è la normativa che prevede il recupero del salario accessorio da parte degli enti locali, in caso di superamento dei limiti previsti dalla contrattazione integrativa, anche a seguito delle sistematiche verifiche effettuate dal MEF sulle risorse decentrate stanziate o utilizzate in modo difforme dai comuni. Appare opportuno qui di seguito, ricostruire la normativa che è stata anche di recente ulteriormente incisa dal D.Lgs.75/2017, seguendo le indicazioni fornite dai magistrati contabili.

Decreto Salva Roma

Proprio a fronte dello sforamento e consistenza dei valori riferiti alle risorse decentrate del Comune di Roma, oggetto di possibile recupero secondo il MEF, veniva emesso il d.l.16/2014.
L’art.4 del citato decreto permette agli enti locali che, in sede di costituzione dei fondi per la contrattazione integrativa del personale degli esercizi precedenti, non hanno rispettato i vincoli finanziari, di “recuperare integralmente, a valere sulle risorse finanziarie a questa destinate, rispettivamente al personale dirigenziale e non dirigenziale, le somme indebitamente erogate mediante il graduale riassorbimento delle stesse, con quote annuali e per un numero massimo di annualità corrispondente a quelle in cui si è verificato il superamento di tali vincoli”.
Il comma 1, prescrive ulteriori comportamenti da adottare da parte degli enti locali, la disposizione impone di adottare misure di razionalizzazione organizzativa “garantendo in ogni caso la riduzione delle dotazioni organiche entro i parametri definiti dal decreto di cui all’articolo 263, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267”.

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Novità editoriale:

La riforma del pubblico impiego e della valutazione

La riforma del pubblico impiego e della valutazione

Costituzione del fondo per la contrattazione decentrata del personale e dei dirigenti, anche alla luce dei tetti e dei tagli dettati dalla normativa; ripartizione delle risorse per la incentivazione del personale, applicazione della produttività e delle altre forme di incentivazione del personale e dei dirigenti; progressioni economiche; applicazione delle forme di incentivazione dei segretari; errori nella adozione delle dotazioni organiche, della programmazione del fabbisogno, della attribuzione di mansioni superiori, del conferimento di incarichi di collaborazione; gestione delle relazioni sindacali; responsabilità nell’esercizio dell’azione disciplinare; modalità e contenuto delle verifiche ispettive; iniziative susseguenti alle ispezioni; sanatoria della contrattazione decentrata illegittima; ampia rassegna della giurisprudenza e delle interpretazioni della Corte dei Conti, della Funzione Pubblica e della Ragioneria Generale dello Stato: sono questi i principali contenuti del volume. 
L’opera rappresenta un aiuto concreto per amministratori, segretari, dirigenti, responsabili ed addetti al personale, nella attuale condizione di grande incertezza della contrattazione collettiva integrativa, aumento della attenzione della magistratura contabile sulle illegittimità della gestione delle relazioni sindacali e difficoltà dell’applicazione della c.d. sanatoria della contrattazione decentrata illegittima.
Questa è la finalità del volume che illustra, offrendo le prime indicazioni operative, le novità introdotte dai decreti attuativi della riforma Madia (D.Lgs. 74/2017 e D.Lgs. 75/2017) relativi alle modifiche al Testo Unico del Pubblico Impiego e al sistema di misurazione e valutazione delle performance nella P.A.

 

Arturo Bianco
Consulente amministrazioni regionali e locali.
Alessandro Boscati
Professore ordinario di Diritto del lavoro Università statale di Milano.
Renato Ruffini
Professore di Economia aziendale Università C. Cattaneo Liuc.

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Arturo Bianco, Alessandro Boscati, Renato Ruffini, 2017, Maggioli Editore
40.00 €

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