Focus ANCI sul nuovo contratto funzioni locali

Il nuovo contratto degli enti locali rappresenta uno storico risultato per più di 470 mila dipendenti di Regioni, Province, Comuni e Camere di Commercio. Ora tocca completare il percorso avviato valutando innanzitutto come esso impatterà sulle realtà locali. Ma tutto deve avvenire con la consapevolezza che l’aggiornamento delle funzioni e la formazione del personale possono garantire gli elementi di competitività dal basso necessari per fare ripartire il Paese”.
Lo ha sottolineato Umberto Di Primio, vice presidente e delegato Anci al Personale nel suo intervento introduttivo al seminario che l’Associazione e la Conferenza delle Regioni hanno organizzato a Roma per discutere del nuovo contratto siglato a febbraio e che ha introdotto rilevanti novità normative.

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Secondo Di Primio sono tre gli obiettivi che l’intesa raggiunta ha garantito, “inserendosi nell’alveo positivo già delineato dallo sblocco del turnover del personale”.
Innanzitutto “abbiamo ottenuto una maggiore semplificazione delle norme, il contratto – ha spiegato il sindaco di Chieti – ha nel suo imprinting norme intellegibili e percorsi di avanzamento semplificati, e su questo abbiamo avuto un grande aiuto dal comitato delle Regioni”.

Inoltre per il delegato Anci, grazie all’interlocuzione, “siamo riusciti a rimettere ordine ad una serie di questioni che da troppo tempo restavano indefiniti, specie sulla contrattazione legata a strumenti vecchi di negoziazione. Il risultato in definitiva – evidenzia Di Primio – premia chi si assume maggiori responsabilità, riconosce le specificità professionali, afferma in definitiva una maggiore autonomia organizzativa degli Enti”. Infine “il nuovo contratto degli Enti locali contiene anche la valorizzazione di professionisti quali gli avvocati e i giornalisti degli Enti, mai considerati”. Senza dimenticare “lo storico riconoscimento delle funzioni della Polizia Locale in un momento in cui il tema della sicurezza delle nostre città è molto sentito”, sottolinea il vice presidente Anci.

Sullo sfondo rimangono alcuni problemi aperti soprattutto di natura applicativa.
Dobbiamo ora valutare l’efficacia delle norme sul terreno e l’Aran ne seguirà la sua declinazione. Ma siamo certi che gli enti locali sapranno mantenere gli impegni finanziari assunti con l’intesa”, osserva Di Primio. D’altro canto “gli aumenti contrattuali accordati, che si sommano agli 80 euro previsti dal governo, devono fare i conti con la reale situazione finanziaria degli enti locali. In questi anni abbiamo subito tagli importanti che non hanno mai intaccato la tenuta dei servizi essenziali garantiti ai cittadini. Chiaramente maggiori spazi finanziari da concedere al comparto degli enti locali sono importanti per dare maggiore respiro applicativo a questa intesa”, conclude il vice presidente Anci ”.

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Consigliamo il CONVEGNO:

Il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Funzioni Locali
Roma 11 aprile 2018
Milano 19 aprile 2018

DOCENTI: Renato Ruffini, Alessandro Boscati, Giuseppe Canossi, Tiziano Grandelli

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