Corte dei Conti boccia il contratto degli statali

I magistrati contabili hanno espresso un giudizio negativo al rinnovo del contratto degli Statali e lo hanno definito “deludente” sotto il profilo di una remunerazione che non premia la produttività e il merito, ma prevede solo l’aumento della parte fissa della retribuzione.

Il vero parametro per certificare la compatibilità economica di incrementi contrattuali, specie se superiori all’andamento dell’inflazione, – spiegano i magistrati contabili (a proposito degli incrementi retributivi pari al 3,48% della massa salariale) – non può prescindere da una valutazione degli effetti della contrattazione, in termini di recupero della produttività del settore pubblico”. E “sotto tale profilo, – rimarcano – l’ipotesi all’esame si rivela complessivamente deludente” perché le risorse messe a disposizione risultano “pressoché esclusivamente per corrispondere adeguamenti delle componenti fisse della retribuzione”.

La Corte, in relazione alla legge n. 15/2009 osserva: “non si può non sottolineare” che tale normativa “affidava alla contrattazione collettiva il compito di procedere ad una sostanziale ridefinizione delle componenti variabili della retribuzione, da destinare prevalentemente a finalità realmente incentivanti e premiali”.

Nella delibera si osserva infatti che gli incrementi retributivi pari al 3,48% della massa salariale, tali da consentire aumenti medi mensili pari a 85 euro a partire da marzo 2018, sono “importi superiori a quelli previsti nel caso in cui si fosse applicato l’indice Ipca o il tasso di inflazione programmato”.

La Corte dei conti certifica la compatibilità economica del contratto, tuttavia “in mancanza di un predefinito parametro di riferimento, – si osserva nella delibera – la verifica della compatibilità economica dei costi contrattuali si rivela, pertanto, di non facile percorribilità”.

 

Consigliamo il CONVEGNO:

Il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Funzioni Locali
Roma 11 aprile 2018
Milano 19 aprile 2018

DOCENTI: Renato Ruffini, Alessandro Boscati, Giuseppe Canossi, Tiziano Grandelli

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3 thoughts on “Corte dei Conti boccia il contratto degli statali

  1. Buongiorno,la corte certifica ma protesta?aumenti troppo alti????????l’inflazione?????il merito?????uno di loro quanto prende all’anno dallo stato?centinaia di migliaia di euro e rompono i santissimi per un aumento lordo di 85 euro…e i 10 anni di blocco illegittimo dove li mettiamo????in busta mancano almeno 250 euro netti,altroché!stiano zitti i parrucconi.

  2. Non ci sono parole adeguate per commentare.
    Non rimane altro che tentare un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo o una class action altrimenti ci portano fino alla pensione con lo stesso stipendio del 2010! Sindacati ci siete?
    Povera Italia e poveri noi…

  3. Il giudizio negativo della CdC è riferito al fatto che gli aumenti predisposti sono legati solo alla parte fissa e non alla parte variabile , ovvero non si è trovato modo di remunerare chi ha una produttività più alta rispetto a coloro che invece hanno una produttività inferiore.
    Il rilevo sulla percentuale di inflazione è relativo all’ultimo anno ma la corte rileva che se è vero che l’aumento contrattuale è superiore al tasso di inflazione dell’ultimo anno è di fatto quattro volte inferiore al tasso di inflazione dal 2010 ad oggi ,che si aggira interno al 14%, pertanto la corte fa notare come non si sia attivato con tale contratto un reale recupero di quanto perso in materia salariale negli anni di blocco contrattuale.
    Di fatto una strigliata a ARAN , politici e sindacati per l’ennesima occasione persa

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