Considerazioni sul bando per l’inserimento nell’elenco nazionale dei direttori generali del SSN

Approfondimento di S. Simonetti

Il 18 ottobre sono scaduti i termini per la presentazione delle domande per l’inserimento nell’elenco nazionale dei Direttori generali delle aziende sanitarie. Il bando è stato emanato a seguito della definitiva entrata in vigore del d.lgs. 171/2016 dopo i correttivi apportati dal successivo d.lgs. 126/2017. Il lungo percorso per eliminare – secondo le intenzioni del Governo – la politica dalle nomine in Sanità sta quindi per concludersi. Ma alcune riflessioni possono essere fatte fin da ora. Dopo i correttivi,  la novità più rilevante  è la eliminazione del punteggio conseguito dai candidati inseriti nell’elenco. L’iscrizione degli idonei  avverrà  “secondo l’ordine alfabetico dei candidati senza l’indicazione del punteggio conseguito nella selezione”. Questo punto di fondamentale valenza politica era già stato trattato nel primo parere del  Consiglio di Stato ma la soluzione originaria adottata dal Governo su pressione delle Regioni (“il punteggio e’  assegnato ai fini dell’inserimento del candidato nell’elenco nazionale“)  era francamente irrazionale.  La prima ovvia considerazione riguarda, a questo punto, la stessa utilità dell’elenco. Visto che la nomina dei singolo direttore è di competenza assoluta e discrezionale delle Regioni  – come era scontato alla luce della mancata riforma costituzionale e come è confermato dalla previsione anche di un colloquio rispetto alla procedura generale – si potrebbe affermare che l’elenco nazionale servirà soltanto ad evitare che possa essere nominato un soggetto con la laurea triennale o uno che ha svolto mera attività di consulenza.

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