Uso illegittimo dei voucher, la prova ricade sulle Entrate

Fonte: Il Sole 24 Ore

Ricade sul Fisco l’onere di dimostrare l’esistenza di un rapporto di lavoro per il quale non è possibile utilizzare la retribuzione tramite voucher. Lo afferma la Ctp Vicenza (presidente Pietrogrande, relatore Mottes) nella sentenza 328/1/2017, depositata lo scorso 12 aprile.

La vicenda
La controversia scaturisce dall’impugnazione di un avviso di accertamento, emesso dall’agenzia delle Entrate in base al contenuto di un verbale dell’ispettorato del lavoro; quest’ultimo, infatti, aveva affermato l’esistenza di un debito contributivo della Srl ricorrente, ritenendo che la stessa avesse avuto alla proprie dipendenze lavoratori subordinati non assunti regolarmente e retribuiti con voucher. Le Entrate, stimando in oltre 72mila euro il debito, avevano rettificato il modello 770 della Srl, determinando in 16mila euro le maggiori ritenute non operate e richieste alla contribuente.

La società ha presentato ricorso contro l’avviso, chiedendone l’annullamento; secondo la ricorrente, infatti, i verbali degli ispettori del lavoro fanno piena prova, fino a querela di falso, solo dei fatti che il pubblico ufficiale attesta come avvenuti in sua presenza o da lui stesso compiuti, mentre non hanno valore di prova, neppure presuntiva, per la parte relativa ad apprezzamenti e valutazioni.

Dal canto suo, l’Agenzia ha chiesto il rigetto della domanda, sostenendo che la ricorrente si era limitata ad affermazioni non idonee a contrastare l’accertamento.

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