Statali, corsa contro il tempo sugli esuberi

Fonte: Il Messaggero

Gli elenchi, con nomi e cognomi, degli esuberi effettivi dopo che tutte le procedure di mobilità saranno state completate, dovrebbero arrivare entro il 30 giugno.
Ma non sono in molti a crederci.
I tre Dpcm firmati dal ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi e dal ministro dell’Economia, Vittorio Grilli chiudono infatti solo la parte legislativa dell’operazione spending review nell’amministrazione centrale.
L’ultimo passaggio formale è il visto della Corte dei Conti ma ora si aprono sei mesi intensi durante i quali dovranno essere presentati, dalle singole amministrazioni, i regolamenti di organizzazione.
Subito dopo si arriverà ai tavoli con i sindacati e agli elenchi che stando alla road map definita da Patroni Griffi dovrebbero portare a metà anno al decreto di messa in disponibilità, atto con il quale si conclude la procedura.
Per ora i numeri indicano 7.416 dipendenti e 160 dirigenti, complessivamente 7.567 posizioni, concentrati in 9 ministeri e 47 enti tra cui l’Inps.
E proprio l’Inps, con oltre 3 mila esuberi, potrebbe trovarsi in difficoltà nei servizi territoriali se la fase di blocco durerà più del previsto.
Pochi o nessuno i problemi previsti nei ministeri dove, tra pensionamenti con requisiti-Fornero e prepensionamenti pre-Fornero (per i trattamenti con decorrenza entro il 31 dicembre 2014), utilizzo del part time e spostamenti tra amministrazioni (per esempio, carenze ci sono alla Giustizia e alle Dogane), il numero delle effettive eccedenze sarà probabilmente ridotto all’osso.
I CONTRATTI Proprio ieri, inoltre, è diventata operativa la proroga al 31 luglio per i precari della pubblica amministrazione.
Il Mef infatti ha dato il parere positivo all’atto di indirizzo che ieri Filippo Patroni Griffi ha firmato e mandato all’Aran.
Ora si potrà aprire la trattativa con i sindacati per arrivare ad un nuovo contratto collettivo quadro.
La proroga, inserita nell’ultima legge di stabilità, riguarda i precari con contratti in scadenza al 30 novembre e che hanno già raggiunto il limite massimo di 36 mesi previsto dalla legge (o dai contratti dei singoli comparti).
Esclusi dalla proroga sono i precari della scuola, della sanità e della pubblica sicurezza.
Complessivamente si tratta di circa 130.000 persone.
La riserva del 40% nei concorsi pubblici a favore di chi ha un contratto a tempo determinato e ha maturato tre anni di anzianità di servizio, potrebbe consentire di assorbirne una parte.
Tornando alla spending review, le amministrazioni hanno sei mesi per presentare i regolamenti di organizzazione.
Se lo faranno entro il 28 febbraio, godranno di una procedura abbreviata.
Altrimenti, dovranno percorrere quella tradizionale e arrivare al decreto del Presidente della Repubblica.
La legge di stabilità ha già spostato una volta il termine (dal 31 dicembre al 28 febbraio, appunto) ma non ha toccato la scadenza di fine giugno.
I tre Dpcm firmati giovedì, sarebbero dovuti arrivare il 31 ottobre.
Quindi la procedura è già in ritardo.
E in mezzo ci sono le elezioni.

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