Statali, anche nel 2014 stipendi e rinnovi bloccati

Fonte: Il Sole 24 Ore

Il congelamento dei salari dei dipendenti pubblici proseguirà anche nel 2014, ma si perderà anche l’indennità di vacanza contrattuale e si dovrà dire ufficialmente addio ai recuperi delle tornate contrattuali perse. La bozza di legge di stabilità entrata ieri in consiglio dei ministri prosegue sui binari già preannunciati dalla prima manovra estiva del 2011, ma aggiunge un ingrediente che rischia di essere indigesto: il dimezzamento della retribuzione per i giorni utilizzati dai dipendenti pubblici per l’assistenza a familiari con disabilità. La retribuzione, secondo la bozza del provvedimento, rimarrà piena solo se il permesso ex lege 104/1992 è dovuto a patologie del dipendente o all’assistenza a figli e coniuge: se l’assistito è un altro familiare (i permessi possono essere ottenuti per assistere parenti o affini entro il secondo grado, o entro il terzo grado se i genitori dell’assistito sono over 65 o portatori di handicap), lo stipendio della giornata sarà dimezzato, e si manterrà intera solo la contribuzione figurativa.
Sul resto del pacchetto, che ieri ha registrato la secca contrarietà da parte dei sindacati, il disegno di legge non si scosta più di tanto dalle previsioni di fatto annunciate fin dalla prima manovra estiva del 2011, quando il Governo Berlusconi mise in agenda come «eventuali» una serie di proroghe alle misure che bloccano le assunzioni e congelano gli stipendi nel pubblico impiego. Anche nel 2014, di conseguenza, si continueranno ad applicare i tetti agli stipendi individuali, che non potranno superare i livelli raggiunti nel 2010, i limiti ai fondi per i trattamenti accessori, anch’essi vincolati alle somme del 2010, e il contributo di solidarietà che taglia del 5% la quota di retribuzione superiore a 90mila euro e del 10% quella che supera i 150mila euro. A queste regole, le nuove regole scritte nel nome dell’austerità aggiungono lo stop all’indennità di vacanza contrattuale, che tornerà ad affacciarsi solo a partire dal 2015 e sarà regolata dai parametri scritti nel protocollo sul costo del lavoro del 23 luglio 1993.
Proseguirà nel 2014, naturalmente, anche il blocco delle retribuzioni per insegnanti e tecnici della scuola e per il personale non contrattualizzato, cioè docenti universitari, esercito e magistrati: per questi ultimi, l’indennità speciale di categoria sarà ridotta del 32% sia nel 2013 sia nel 2014, dopo il taglio del 25% subito per il 2012 (senza però effetti previdenziali). Per chi lavora in ambasciate e istituti di cultura all’estero, viene tagliata del 10% l’indennità speciale (anche per gli ambasciatori). In ambito militare, dovranno dire addio ai loro incentivi gli ufficiali piloti in servizio permanente effettivo e i controllori del traffico aereo. Per forze armate e polizia, inoltre, scompare l’indennità di trasferimento per chi viene spostato in sedi limitrofe per la soppressione del reparto in cui lavora oggi.
L’ennesimo colpo di freno alla spesa per retribuzioni non trascura le consulenze. Gli attuali incarichi non potranno essere rinnovati, e un’eventuale proroga potrà essere disposta solo per completare un progetto non ancora arrivato al traguardo per colpe non imputabili al collaboratore. Anche in questo caso, comunque, il compenso rimarrà quello stabilito all’inizio. Le consulenze in materia informatica sono invece abolite, tranne che in «casi eccezionali adeguatamente motivati» e legati alla «soluzione di problemi specifici».

LE RIDUZIONI

Blocco dei contratti
Niente rinnovi contrattuali e aumenti di stipendio individuale nemmeno nel 2014; scompare l’indennità di vacanza contrattuale, che potrà tornare solo in riferimento al 2015-2017. Proseguono anche nel 2014 i tagli del 5% e del 10% alle quote di stipendio superiori a 90mila e 150mila euro annui

Permessi
Taglio del 50% ai permessi per assistenza ai disabili quando non dovuti a patologie del dipendente, del coniuge o dei figli. Rimane la contribuzione figurativa

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