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Il Commento - Le recenti norme legislative in tema di appropriatezza prescrittiva
di S. Simonetti (www.ilpersonale.it 1/10/2015)
Nello scorso mese di giugno il Governo ha adottato un decreto legge in materia di enti territoriali. In sede di conversione (legge 6 agosto 2015, n. 125) sono state introdotte nel testo delle norme che riguardano il funzionamento del Servizio sanitario nazionale e, in particolare, le modalità di attuazione di alcuni contenuti del Patto per la Salute che erano state oggetto dell’Intesa in Stato-Regioni del 2 luglio. Questi emendamenti hanno generato immediatamente molto scalpore che si è via via trasformato in rivendicazione sindacale, motivo di strumentalizzazione politica o vero e proprio allarmismo sociale. In realtà non si comprende lo stupore visto che il Patto venne firmato il 10 agosto del 2014 e che ci dovesse alla fine essere un cospicuo taglio al fondo sanitario lo sapevano tutti dopo l’entrata in vigore della legge di stabilità per il 2015 che aveva dovuto rivedere il quadro finanziario del S.s.n.. E’ vero che dai 4,5 mld ipotizzati inizialmente il taglio con l’accordo del 2 luglio scorso si è assestato intorno ai 2,3 mld, ma era risaputo e inevitabile che ci sarebbero state decurtazioni. Anche riguardo ai contenuti era tutto scritto e concordato con le Regioni: farmaceutica, dispositivi, centrali di acquisto, assistenza ospedaliera e, ovviamente, personale. In questa sede vorrei fare alcune considerazioni sugli interventi “punitivi” a carico del medico iperprescrittore.
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