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Tre questioni in tema di procedimento disciplinare connesso a procedimento penale nel pubblico impiego
Una pronuncia della Sezione Lavoro della Cassazione analizza lo specifico angolo visuale della questione

La pronuncia della Sezione Lavoro della S.C. di Cassazione che oggi si segnala all’attenzione dei lettori, è degna di nota in quanto richiama diversi principi generali in materia di procedimento disciplinare connesso a procedimento penale nel settore pubblico; in particolare, il Collegio si sofferma in primo luogo sul problema di diritto intertemporale che si pone sovente con specifico riferimento alla procedure disciplinari che affondano le proprie radici nell’accertamento della penale responsabilità del pubblico dipendente. Ciò alla luce della notoria lunga durata dei processi penali che, in vigenza del principio della sospensione del procedimento disciplinare nelle more della definizione di quello penale, imponeva la stasi del primo per tutta la durata del secondo.

Il caso venuto all’attenzione della Corte nella sentenza n. 8578 del 27 marzo 2019, particolarmente articolato nello svolgimento in punto di fatto, impone in primo luogo la risoluzione del problema dell’applicabilità delle norme procedurali di cui all’art. 25 bis del CCNL del 6 luglio 1995 del comparto regioni autonomie locali (come modificato dal CCNL del 22 gennaio 2004), in cui il ricorrente invocava l’applicazione delle norme del d. lgs. n. 150/2009 (in vigore dal 16 novembre dello stesso anno), quantunque i fatti oggetto del procedimento fossero anteriori a tale data.
Sul punto, la S.C. disattende il relativo motivo di gravame, facendo rilevare che…

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