MAGGIOLI EDITORE - ilPersonale.it
Fuori dai limiti delle spese flessibili il personale comandato
Il personale comandato è stato oggetto di due diverse interpretazioni da parte della magistratura contabile; per cui è stata chiamata a decidere la Corte dei conti, Sezione delle Autonomie con la deliberazione di seguito commentata.
Il personale comandato è stato oggetto di due diverse interpretazioni da parte della magistratura contabile. Una parte della magistratura contabile ritiene che, trattandosi pur sempre di un rapporto di lavoro a tempo determinato, la stessa dovesse essere soggetta, per l’amministrazione utilizzatrice, alle limitazioni dell’art.9, comma 28 del d.l.78/2010 (importo non inferiore al 50% della spesa sostenuta nell’anno 2009 elevabile al 100% per gli enti virtuosi che fossero in regola con la riduzione della spesa complessiva del personale); mentre altra parte della magistratura contabile evidenzia come tale spesa sia da considerarsi neutrale, a fronte dell’utilizzazione di personale tra due PA, non verificandosi per tale verso alcun incremento della spesa nell’ambito della PA e che, pertanto, la citata spesa da parte dell’ente utilizzatore non dovesse essere soggetta ad alcun limite. A fronte di tale diverso orientamento è stata chiamata a decidere la Corte dei conti, Sezione delle Autonomie con la deliberazione 15/05/2017 n.12 qui di seguito commentata.
Prima di rispondere alla questione della soggezione o meno della citata spesa alle limitazioni di cui all’art.9, comma 28, del d.l.78/2010, la nomofilachia contabile affronta la corretta definizione del “comando”, le cui caratteristiche fondamentali sono costituite dalla temporaneità e dall’interesse dell’amministrazione ricevente. In mancanza di una specifica definizione normativa, il comando è stato individuato dalla giurisprudenza in tutte quelle ipotesi in cui il dipendente pubblico è destinato a prestare servizio presso una P.A. diversa da quella di appartenenza, senza che si abbia la costituzione di un nuovo rapporto di impiego con l’ente destinatario della prestazione.
di Serafina Frazzingaro, Giuseppe Raffaele Macrì, Pierluigi Rotili
La recente riforma Madia (legge n. 124/2015) ed i relativi decreti attuativi hanno inciso notevolmente sull’azione e sull’organizzazione della Pubblica Amministrazione e, in particolare, sull’assetto del procedimento amministrativo come disciplinato dalla legge n. 241/1990.
Il presente volume racchiude le principali pronunce del diritto vivente giurisprudenziale – suddivise articolo per articolo della legge n. 241 – sino ad oggi emerse sui singoli istituti.
https://www.ilpersonale.it