Riflessi organizzativi del Decreto Madia nell’istituzione dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari

Approfondimento di R. Squeglia

L’esame delle novità introdotte nel vigente sistema disciplinare dal d.lgs. n. 75/2017 (c.d. “Decreto Madia”), non può non tener conto della sua rilevante incidenza sul profilo organizzativo della pubblica amministrazione.
L’intervento del legislatore delegato ha prepotentemente riportato l’Ufficio Procedimenti Disciplinari nel cuore della gestione della leva disciplinare, riaffidandogli non solo la gestione di tutti i procedimenti disciplinari che il d.lgs. n. 150/2009 aveva riservato alla competenza dirigenziale, ma finanche di quelli culminanti nel rimprovero scritto. In riferimento a tale ultima fattispecie sanzionatoria, va sottolineato che non solo la riforma del 2009 ma anche il previgente sistema introdotto dal d.lgs. n. 29/1993, integrato dalla fonte negoziale collettiva, l’avevano storicamente affidata al responsabile della struttura ove il dipendente incolpato opera, quantomeno dal 1995.
Una breve notazione va svolta a margine di siffatta – per certi versi drastica – opzione del legislatore: non può escludersi che si sia inteso sostanzialmente azzerare l’esperienza della gestione della leva disciplinare affidata ai responsabili dei singoli servizi (rectius al personale avente qualifica dirigenziale, atteso che la precedente stesura aveva riservato espressamente ai soli dirigenti tale attività).
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NOVITA’ EDITORIALE:

La riforma del pubblico impiego e della valutazione

La riforma del pubblico impiego e della valutazione

Costituzione del fondo per la contrattazione decentrata del personale e dei dirigenti, anche alla luce dei tetti e dei tagli dettati dalla normativa; ripartizione delle risorse per la incentivazione del personale, applicazione della produttività e delle altre forme di incentivazione del personale e dei dirigenti; progressioni economiche; applicazione delle forme di incentivazione dei segretari; errori nella adozione delle dotazioni organiche, della programmazione del fabbisogno, della attribuzione di mansioni superiori, del conferimento di incarichi di collaborazione; gestione delle relazioni sindacali; responsabilità nell’esercizio dell’azione disciplinare; modalità e contenuto delle verifiche ispettive; iniziative susseguenti alle ispezioni; sanatoria della contrattazione decentrata illegittima; ampia rassegna della giurisprudenza e delle interpretazioni della Corte dei Conti, della Funzione Pubblica e della Ragioneria Generale dello Stato: sono questi i principali contenuti del volume. 
L’opera rappresenta un aiuto concreto per amministratori, segretari, dirigenti, responsabili ed addetti al personale, nella attuale condizione di grande incertezza della contrattazione collettiva integrativa, aumento della attenzione della magistratura contabile sulle illegittimità della gestione delle relazioni sindacali e difficoltà dell’applicazione della c.d. sanatoria della contrattazione decentrata illegittima.
Questa è la finalità del volume che illustra, offrendo le prime indicazioni operative, le novità introdotte dai decreti attuativi della riforma Madia (D.Lgs. 74/2017 e D.Lgs. 75/2017) relativi alle modifiche al Testo Unico del Pubblico Impiego e al sistema di misurazione e valutazione delle performance nella P.A.

 

Arturo Bianco
Consulente amministrazioni regionali e locali.
Alessandro Boscati
Professore ordinario di Diritto del lavoro Università statale di Milano.
Renato Ruffini
Professore di Economia aziendale Università C. Cattaneo Liuc.

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Arturo Bianco, Alessandro Boscati, Renato Ruffini, 2017, Maggioli Editore
40.00 €

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