Quando il danno erariale non c’è: il caso di Roberto Benigni che vola con jet privato a Bruxelles

Approfondimento di G. Crepaldi

Il caso

Il 5 novembre 2011, con un decreto d’urgenza, il Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia disponeva lo stanziamento di una somma pari a circa sedicimila euro per il finanziamento del viaggio dell’attore premio Oscar Roberto Benigni (e del suo staff) dal centro di Roma a Ciampino e poi da Ciampino a Bruxelles a bordo di un jet privato (un Falcon a noleggio) al fine di raggiungere Bruxelles dove, in Parlamento, l’attore partecipava ad un Convegno dal titolo: “La lingua italiana quale fattore d’identità e unità nazionale”. A ciò si aggiungeva il pagamento del volo di linea per il giornalista che ha seguito la spedizione.
Non si trattava, tuttavia, di una partecipazione passiva: l’attore interveniva al Convegno, quale evento programmato nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, per declamare Dante: e lì legge, o meglio interpreta, un accorato canto dell’Inferno.
Le risorse per la missione venivano attinte nella misura di diecimila euro dai fondi per il progetto “Sesta indagine Eurostudent” e per la parte residua dalla voce di bilancio “Organizzazione corsi su committenza”.

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