Progressioni interne: incidenza della sanzione disciplinare sulla partecipazione del dipendente

Approfondimento di R. Squeglia

La pronuncia del Tribunale di Pisa, che si segnala, è meritevole di segnalazione e di una specifica riflessione in quanto affronta una tematica di peculiare interesse pratico. Si tratta di uno dei più comuni e significativi (in quanto potenzialmente incidenti sulla carriera del pubblico dipendente) effetti collaterali delle sanzioni disciplinari: l’efficacia della stessa al di là del connaturato aspetto punitivo ed afflittivo che le contraddistingue.

Nella fattispecie all’esame del Tribunale toscano in funzione di Giudice del Lavoro, un dipendente pubblico lamenta l’illegittimità di una clausola della disposizione con cui l’amministrazione di appartenenza del ricorrente ha indetto una selezione interna per l’attribuzione di un superiore profilo professionale. Tale clausola impedisce la partecipazione alla suddetta selezione al personale che abbia subito, nel precedente biennio, l’applicazione di sanzione disciplinare superiore alla censura. Adisce quindi il Giudice del Lavoro onde sentir dichiarare la irragionevolezza e l’illegittimità della citata clausola alla stregua di molteplici parametri di livello costituzionale, con specifico riferimento alla posizione di altri dipendenti che, fatti segno di analoghe sanzioni, non sono incorsi nei rigori del divieto sol perché la notifica della sanzione è avvenuta di poco successivamente alla scadenza del biennio di riferimento.

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La riforma del pubblico impiego e della valutazione

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Costituzione del fondo per la contrattazione decentrata del personale e dei dirigenti, anche alla luce dei tetti e dei tagli dettati dalla normativa; ripartizione delle risorse per la incentivazione del personale, applicazione della produttività e delle altre forme di incentivazione del personale e dei dirigenti; progressioni economiche; applicazione delle forme di incentivazione dei segretari; errori nella adozione delle dotazioni organiche, della programmazione del fabbisogno, della attribuzione di mansioni superiori, del conferimento di incarichi di collaborazione; gestione delle relazioni sindacali; responsabilità nell’esercizio dell’azione disciplinare; modalità e contenuto delle verifiche ispettive; iniziative susseguenti alle ispezioni; sanatoria della contrattazione decentrata illegittima; ampia rassegna della giurisprudenza e delle interpretazioni della Corte dei Conti, della Funzione Pubblica e della Ragioneria Generale dello Stato: sono questi i principali contenuti del volume. 
L’opera rappresenta un aiuto concreto per amministratori, segretari, dirigenti, responsabili ed addetti al personale, nella attuale condizione di grande incertezza della contrattazione collettiva integrativa, aumento della attenzione della magistratura contabile sulle illegittimità della gestione delle relazioni sindacali e difficoltà dell’applicazione della c.d. sanatoria della contrattazione decentrata illegittima.
Questa è la finalità del volume che illustra, offrendo le prime indicazioni operative, le novità introdotte dai decreti attuativi della riforma Madia (D.Lgs. 74/2017 e D.Lgs. 75/2017) relativi alle modifiche al Testo Unico del Pubblico Impiego e al sistema di misurazione e valutazione delle performance nella P.A.

 

Arturo Bianco
Consulente amministrazioni regionali e locali.
Alessandro Boscati
Professore ordinario di Diritto del lavoro Università statale di Milano.
Renato Ruffini
Professore di Economia aziendale Università C. Cattaneo Liuc.

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Arturo Bianco, Alessandro Boscati, Renato Ruffini, 2017, Maggioli Editore
40.00 €

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