Pa, 220 mila posti in meno dal 2008

Fonte: ItaliaOggi.it

Tra il 2008 e il 2016 la pubblica amministrazione ha perso circa 220 mila lavoratori. In generale, invece, sono marcate le differenze per classi di età in termini occupazionali; negli ultimi otto anni il tasso di occupazione dei 15-34enni ha perso 10,4 punti percentuali, mentre quello delle persone di 55-64 anni è cresciuto di 16 punti.
I numeri sono illustrati nel primo rapporto annuale integrato del mercato del lavoro, realizzato nell’ambito dell’accordo quadro tra ministero del lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal. Il rapporto si pone come obiettivo quello di produrre informazioni armonizzate «sulla struttura e sulla dinamica del mercato del lavoro in Italia».
Lo stato di salute del mercato del lavoro italiano sta passando uno dei momenti migliori dopo lo scoppio della crisi, almeno secondo ciò che viene riportato dallo studio congiunto. Nel primo trimestre del 2017 il numero di occupati è all’incirca di 23 milioni, vicino al numero del 2008. Dal 2014, invece, è in costante aumento il numero dei contratti a termine, che nel secondo trimestre del 2017 ha toccato il suo massimo storico (2,7 milioni di unità, in aumento del 4,8% rispetto al trimestre precedente). Nel secondo trimestre del 2017, anche i contratti a tempo indeterminato hanno toccato livelli simili a quelli del 2008, dato che si è raggiunta la quota di 14 milioni e 966 mila (contro i 15 milioni e 7 mila di dieci anni fa). Il tasso di occupazione generale è del 57,8%, distante un punto dal livello massimo registrato nel secondo trimestre del 2008 e il secondo più basso tra i 28 paesi Ue. Il tasso di disoccupazione, invece, è arrivato a 11,2 punti percentuali, il quarto valore più alto tra i paesi Ue. Tra il 2013 ed il 2016 il saldo di posizioni attivate è di 916 mila posizioni in più.

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