P.Griffi, evitato impatto traumatico su personale

Il governo “ha evitato, o comunque contenuto, l’impatto traumatico sul personale del pubblico impiego” attraverso “una accorta gestione delle eccedenze”. Lo ha affermato il ministro Filippo Patroni Griffi. Una considerazione che si aggiunge, “per quanto riguarda almeno le amministrazioni centrali”, all’obiettivo di una riduzione delle dotazioni organiche con la redistribuzione del posti, ha affermato il ministro a proposito degli esuberi pari a 4.028 dipendenti non dirigenti, su una dotazione organica di 94.249, tra gli impiegati in 9 ministeri, in 21 enti pubblici di ricerca e in 20 enti pubblici non economici. Dalla platea sono infatti esclluse, ha precisato Patroni Griffi, amministrazioni “significative” come il cosiddetto Superinps (Inps e Inpdap), il ministero degli Esteri, dell’Interno della Giustizia e Mef, escluso anche tutto il pacchetto scuola, gli enti locali e le Forze armate.

“Non abbiamo rincorso quelli che si auguravano licenziamenti di massa ma neanche smentito chi non voleva far nulla” ha proseguito, spiegando che in un momento di “scarsezza economica il ridimensionamento viene fatto con gradualità”. “La gestione delle eccedenze – ha affermato – sarà fatta con l’applicazione di strumenti e con l’esame congiunto con le organizzazioni sindacali con le quali apriremo subito un tavolo”. In primo luogo saranno previsti, ha ricordato, “i prepensionamenti (per i dipendenti più anziani), poi la mobilita’ volontaria, i part time e solo dopo la definizione degli esuberi la mobilita’ per due anni con retribuzione ridotta.

Sono attesi risparmi dalle eccedenze del pubblico impiego per un totale di 392 milioni di euro, di cui 342 per il personale non dirigenziale e 50 milioni dai risparmi di spesa dei dirigenti, secondo la stima fornita dal ministro per la Pubblica amministrazione al termine dell’incontro con i sindacati durante il quale ha fornito l’informativa sulla dotazione delle piante organiche e ai fini di effettuare tagli del 20% per i dirigenti e del 10% per gli impiegati secondo quanto prevede la spending review.

(FONTE: Adnkronos)

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