Nodo copertura per i precari della Pa

Fonte: Il Sole 24 Ore

«Subito una proroga dei contratti precari nella Pubblica amministrazione, per evitare di generare un problema sociale enorme e di creare una paralisi nei servizi pubblici». È la richiesta arrivata ieri alla Funzione pubblica da parte di Cgil, Cisl e Uil, che in una lettera congiunta firmata dai segretari generali di settore sollecitano un incontro con il neo-ministro della Pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia per risolvere il problema.
In ballo c’è il termine del 31 luglio, che senza interventi vedrebbe chiudere i contratti per circa 115mila lavoratori nei vari comparti della Pubblica amministrazione, con una concentrazione particolare soprattutto negli enti locali (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Nel suo discorso al debutto da presidente del Consiglio, lo stesso Enrico Letta aveva posto l’obiettivo del «superamento» del precariato nella Pa, impiegando lo stesso termine utilizzato per l’Imu sulle abitazioni principali. Come per l’Imu, però, all’urgenza di intervenire si intreccia l’esigenza di trovare una copertura finanziaria, perché un nuovo rinvio dei contratti precari costerebbe fra i 100 e i 150 milioni a seconda delle stime. Il problema del finanziamento e i tempi stretti hanno del resto fatto praticamente tramontare la trattativa fra sindacati e Aran per una nuova regolamentazione dei contratti flessibili negli uffici pubblici. Anche un’eventuale intesa siglata immediatamente dovrebbe trovare il via libera della Corte dei conti e percorrere un iter amministrativo che rischierebbe di far sforare i tempi. La proroga, ribadiscono i sindacati, è inoltre solo «un primo passo» per avere il tempo di studiare «soluzioni strutturali»: sul tavolo c’è la richiesta di accompagnare gli attuali titolari di contratti flessibili verso forme di stabilizzazione, e di limitare la creazione di nuovo precariato con l’introduzione di vincoli che però si aggiungerebbero ai blocchi già in vigore per le politiche assunzionali.
Il mosaico, insomma, è complicato, anche perché c’è da considerare la posizione dei tanti vincitori di concorso che non sono ancora riusciti a entrare nella Pubblica amministrazione a causa dei vincoli alle assunzioni, e che lamentano il rischio di vedersi allungare l’attesa con una nuova proroga rivolta a chi in ufficio c’è già ma con contratti flessibili.
Un dibattito, questo, che si estende anche al mondo della scuola, dove i precari sono ancora circa 200mila. «Un problema enorme – ha sottolineato ieri il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza -, ma chi ha tenuto in piedi per anni la formazione – sottolinea – non può essere buttato via».

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