Mercoledi’ la riforma della pubblica amministrazione in Cdm

Marianna Madia dovrebbe presentare nel prossimo Consiglio dei ministri la sua riforma della Pubblica Amministrazione.

I punti centrali della Riforma sono giù noti: incarichi a termine, mobilità interna, retribuzioni legate al merito, tagli agli stipendi dei dirigenti.

Secondo il Corriere della Sera, l’ipotesi al momento privilegiata dal governo consiste in uno “scivolo” di cinque anni per i dirigenti: in sostanza, si tratta di recuperare il vecchio “esonero di servizio” (la sospensione dal lavoro nei cinque anni precedenti il momento di andare in pensione con 40 anni di anzianità contributiva).

Di sicuro comunque niente esuberi (sicuramente non quelli proposti dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli, che ne aveva indicati 85.000)

L’ipotesi principale sarebbe quella di un programma di prepensionamenti, o meglio di uscite anticipate strettamente legate all’ingresso di giovani disoccupati o precari.

Altro tema delicato è quello degli stipendi dei dirigenti (con la spending review era già stato imposto un tetto a 240.000 euro). Gli incarichi dirigenziali saranno temporane: nessun dirigente dovrà restare nella stessa posizione oltre un determinato tempo. Inoltre la parte “variabile” della retribuzione sarà calcolata in base al merito.

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