Licenziabile il malato tattico

Fonte: Italia Oggi

Nuvole nere in vista per i professionisti del weekend «lungo». Scatta il licenziamento per l’assenteista «tattico», che guarda caso si ammala sempre prima o dopo i giorni di riposo: è legittimo il recesso del datore nonostante il mancato superamento del periodo di comporto. E ciò perché il provvedimento è adottato per giustificato motivo soggettivo di fronte alla complessiva inadeguatezza della prestazione assicurata dal dipendente, a causa della mancata presenza in servizio per un paio di giorni al mese, che crea malcontento fra i colleghi costretti alle sostituzioni. È quanto emerge dalla sentenza 18678/14, pubblicata il 4 settembre dalla sezione lavoro della Cassazione. Non resta che pagare le spese di giudizio al licenziato per «eccessiva morbilità». Quei periodi di assenza a colpo di due o tre giorni, anche più volte nello stesso mese, penalizzano l’organizzazione aziendale: il vizietto del forfait «a macchia di leopardo», strategicamente agganciato alle feste comandate rende il dipendente non più proficuamente utilizzabile da parte del datore. Senza dimenticare che l’assenteista è abituato a comunicare la malattia soltanto all’ultimo momento e spesso in vista di turni notturni o festivi, il che crea ancora più tensioni in azienda per la necessità di coprire i buchi: la sua condotta, dunque, integra i presupposti richiesti dal recesso ex articolo 3 della legge 604/66, secondo cui «il licenziamento per giustificato motivo con preavviso è determinato da un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali del prestatore di lavoro ovvero da ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa». Il licenziamento è deciso dall’azienda per ragioni tecniche: non viene in rilievo la malattia, ma la quantità di assenze che, pure incolpevoli, danno luogo a uno scarso rendimento del dipendente e finiscono col danneggiare la produzione aziendale per via degli scompensi organizzativi. Lo stratega delle assenze stavolta ha sbagliato tattica.

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