Le regioni stoppano la ricollocazione
Fonte: ItaliaOggi
Semaforo rosso delle regioni che arrestano la partenza dell’assegno di ricollocazione: lo strumento per permettere ai disoccupati (percettori da almeno quattro mesi dell’indennità Naspi) di «investire» una somma variabile dai 250 ai 5.000 euro in un ente accreditato per trovare lavoro doveva debuttare «entro Natale», ma è stato bloccato per ulteriori approfondimenti.
In caso contrario, ha sottolineato con amarezza il numero uno dell’Agenzia a ItaliaOggi, «qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di questo rallentamento». Nel frattempo, le registrazioni per richiedere l’assegno di ricollocazione sul sito www.anpal.gov.it «stanno avvenendo regolarmente», ha proseguito Del Conte; dunque, per la sperimentazione, sciolti i nodi tecnici messi sul tavolo dalle amministrazioni regionali, non dovrebbero esserci altri ostacoli, e Centri per l’impiego pubblici, agenzie per il lavoro private e Fondazione dei consulenti del lavoro dovrebbero iniziare ad attivarsi per trasformare l’assegno di ricollocazione del disoccupato in un’opportunità d’impiego (si veda ItaliaOggi del 30 novembre 2016).
Nel contempo, l’Anpal servizi Spa e l’Ordine dei consulenti hanno sottoscritto la messa in opera del progetto EQuIPE2020 dell’Agenzia, sovvenzionato con fondi europei, destinato ai «soggetti intermediari del mercato del lavoro», finalizzato a realizzare «azioni di sistema in materia di innovazione organizzativa, partecipazione e benessere» degli occupati, anche «attraverso la promozione di misure di welfare aziendale»; a siglare l’intesa (che comprende l’attuazione della terza edizione di un master specialistico) Del Conte e la numero uno della categoria Marina Calderone, insieme ai presidenti della Fondazione studi e della Fondazione consulenti per il lavoro Rosario De Luca e Mauro Capitanio e alla responsabile del progetto EQuIPE2020 Antonella Marsala.
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