Lavoro Part time e assunzioni così la staffetta generazionale

Fonte: Il Messaggero

All’Inps sono già a buon punto e i risultati sulla platea dei soggetti potenzialmente interessati, suddivisi per classi di retribuzione, dovrebbero arrivare sulla scrivania del ministro del Lavoro la prossima settimana.
Si potrà così finalmente ragionare sui numeri e quindi sui costi del progetto staffetta generazionale.
E si, perché l’idea di offrire opportunità lavorative ai giovani chiedendo una sorta di sacrificio solidaristico ai più anziani, è tra le ipotesi che il governo sta vagliando per sbloccare un mercato inceppato e che miete vittime soprattutto tra i giovani costretti a essere “bamboccioni”, a carico di papà e mamma, loro malgrado.
Non sarà l’unico strumento, certo.
Ma potrebbe essere uno degli ingredienti significativi del menù giovani in preparazione per fine giugno.
Offrendo soluzioni anche per la vicenda precari della pubblica amministrazione.
È lo stesso ministro della Funzione pubblica, Gianpiero D’Alia, ad annunciarlo: «Stiamo verificando la possibilità di applicare al settore pubblico la staffetta generazionale che il ministro Giovannini sta studiando per il settore privato».
Di certo alle aziende piace, tanto che Confindustria ha inserito il “ponte generazionale” nel documento consegnato direttamente in mano al premier Letta qualche settimana fa con la lista di misure considerate indispensabili per creare occupazione.
E nell’ultimo contratto dei chimici la possibilità, pur in attesa di un quadro normativo chiaro, è già prevista.
Secondo la Coldiretti, infine, la staffetta sarebbe un vero toccasana nelle aziende agricole: oltre 200.000 giovani potrebbero essere inseriti con questo strumento.
Lo si chiamerà staffetta o ponte, in ogni caso il meccanismo nella sua versione base prevede l’uscita anticipata (anche part-time) di un lavoratore anziano e l’entrata di uno giovane (anche come apprendista).
Non è una novità assoluta.
Strumenti simili sono utilizzati in altri paesi europei (vedi schede) e, in realtà, di staffetta in Italia si è già parlato più volte in passato.
Ma non è mai decollata.
Da qualche mese sono in atto delle sperimentazioni a livello regionale.
Per convincere i lavoratori prossimi alla pensione a fare spazio ai giovani anzitempo, la staffetta prevede che lo Stato si accolli il cosiddetto delta contributivo (l’azienda paga i contributi relativi al part-time, la Regione ci mette la differenza rispetto al full-time).
Una garanzia oltremodo indispensabile ora che la riforma Fornero ha fatto passare tutti (anche se pro-quota) al metodo di calcolo contributivo.
Ovviamente il costo cambia a seconda dello stipendio del lavoratore: più è alto, maggiori saranno i contributi.
Per questo motivo il ministero ha chiesto all’Inps di suddividere la potenziale platea nelle cosiddette coorti, ovvero in gruppi costituiti in base alla retribuzione.
Con le simulazioni, includendo o escludendo i vari gruppi, si potrà verificare l’impatto massimo di costo previsto.
Allo studio anche il costo di un’ipotesi che forse potrebbe essere più attrattiva per i lavoratori anziani: il part-time combinato con metà pensione.
In questo caso il lavoratore anziano avrebbe una riduzione di reddito minima.
Il governo Monti ha stanziato 40 milioni di euro per avviare le sperimentazioni.
La Lombardia, dopo un accordo con Assolombarda e Inps, il 28 febbraio scorso ha pubblicato il suo bando (che scade il 31 luglio prossimo).
Riguarda lavoratori a cui mancano non oltre 36 mesi dal pensionamento e con un imponibile previdenziale 2012 massimo di 80.000 euro, che volontariamente accettino il part-time.
L’azienda in cambio assumerà come apprendista o con contratto a tempo indeterminato un giovane under 29.
Per favorire la copertura del delta contributivo si prevede da parte della Regione Lombardia l’erogazione di 7.000 euro annui medi pro-capite.
Da qualche giorno è stato raggiunto un accordo simile anche in Campania.
E a breve dovrebbe chiudersi l’iter in Friuli.

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