L’attuazione del Decreto Crescita rinvia il calcolo del salario accessorio al 2020 salvaguardando la diminuzione del personale del 2019

Approfondimento di V. Giannotti e G. Popolla

Si ricorda come si sia aperto in dottrina il dibattito sulla questione della immediata operatività o meno del d.l. 34/2019 sul salario accessorio pro-capite del personale presente al 31/12/2018. Da una parte, il vincolo del salario accessorio pro capite stabilito al 31/12/2018 previsto dall’ultimo periodo dell’art.33 comma 1 (Regioni) e comma 2 (Comuni) lasciava poco spazio a possibili rinvii all’anno successivo, mentre ciò avrebbe potuto riguardare solo la nuova programmazione del personale. Il ritardo di attuazione del decreto interministeriale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.258 del 4 novembre 2019 per le sole Regioni, trova la soluzione per il salario accessorio anche per i Comuni. Questa la condizione prevista nella parte narrativa del decreto “Rilevato che il limite al trattamento economico accessorio di cui all’art. 23, comma 2 del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, è adeguato, in aumento e in diminuzione ai sensi dell’art. 33, comma 1 del decreto-legge n. 34 del 2019, per garantire il valore medio pro-capite riferito all’anno 2018, ed in particolare è fatto salvo il limite iniziale qualora il personale in servizio è inferiore al numero rilevato al 31 dicembre 2018” precisando successivamente, all’art.1 del decreto, che “Il presente decreto è finalizzato ad attuare le disposizioni di cui all’art. 33, comma 1 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, e si applica alle regioni a statuto ordinario a decorre dal 1° gennaio 2020”. In altri termini, essendo tutto il comma 1 rinviato al 2020, anche le sorti del salario accessorio subiranno il medesimo slittamento.

La soluzione del decreto

Al fine di non penalizzare, tramite il rinvio, gli Enti locali che in considerazione del ritardo del decreto avevano già attivato le procedure di costituzione del fondo e successivamente la loro sottoscrizione, in presenza di un personale in diminuzione nell’anno 2019, il calcolo della riduzione (rinviata al 2020) del salario accessorio ha considerato come valore iniziale il personale presente al 01/01/2020 e non quello al 31/12/2018 indicato dalla norma, ponendo qualche dubbio di legittimità. Mentre in presenza di personale in crescita, gli enti locali potranno beneficiare di un aumento del salario accessorio per la parte differenziale del personale presente al 01/01/2020.

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