Gli incarichi di collaborazione dopo il D.lgs. n. 75/2017

Approfondimento di C. Dell'Erba

Dopo le disposizioni dettate dal D.Lgs. n. 75/2017 il conferimento di incarichi di collaborazione coordinata e continuativa è da considerare vietato nelle PA, se non formalmente quanto meno sostanzialmente.
Il legislatore ha realizzato con tale disposizione la equiparazione tra le regole in vigore nel settore privato e quelle in vigore nel settore pubblico. Non vi sono previsioni legislative che estendono tutte le disposizioni del D.Lgs. n. 81/2015 anche al settore pubblico, ma la disciplina è pressochè identica. Si deve evidenziare in modo particolare che i nuovi vincoli per le PA producono i propri effetti sugli ambiti e sull’elemento di essenziale importanza della differenziazione rispetto ai contratti di lavoro subordinato.
Queste nuove disposizioni si applicano anche agli incarichi di collaborazione conferiti da PA a dipendenti pubblici: per cui non vi sono divieti di dare corso al loro conferimento, ma occorre rispettare i vincoli di carattere generale dettati dal legislatore, a partire a quelli immutati di preventiva autorizzazione di cui all’articolo 53 del D.Lgs. n. 165/2001.
Si deve confermare che le disposizioni sono contenute essenzialmente nell’articolo 7 del D.Lgs. n. 165/2001, per come modificato dal D.Lgs. n. 75/2017, e che esse si applicano a tutte le PA. Le disposizioni di cui al comma 6 dell’articolo 110 del D.Lgs. n. 267/2000, non modificate, costituiscono una specificazione nell’ambito di applicazione della normativa generale contenuta nel testo unico delle leggi sul pubblico impiego  e non sono idonee da sole alla disciplina dell’istituto.

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NOVITA’ EDITORIALE:
La riforma del pubblico impiego e della valutazione

La riforma del pubblico impiego e della valutazione

Costituzione del fondo per la contrattazione decentrata del personale e dei dirigenti, anche alla luce dei tetti e dei tagli dettati dalla normativa; ripartizione delle risorse per la incentivazione del personale, applicazione della produttività e delle altre forme di incentivazione del personale e dei dirigenti; progressioni economiche; applicazione delle forme di incentivazione dei segretari; errori nella adozione delle dotazioni organiche, della programmazione del fabbisogno, della attribuzione di mansioni superiori, del conferimento di incarichi di collaborazione; gestione delle relazioni sindacali; responsabilità nell’esercizio dell’azione disciplinare; modalità e contenuto delle verifiche ispettive; iniziative susseguenti alle ispezioni; sanatoria della contrattazione decentrata illegittima; ampia rassegna della giurisprudenza e delle interpretazioni della Corte dei Conti, della Funzione Pubblica e della Ragioneria Generale dello Stato: sono questi i principali contenuti del volume. 
L’opera rappresenta un aiuto concreto per amministratori, segretari, dirigenti, responsabili ed addetti al personale, nella attuale condizione di grande incertezza della contrattazione collettiva integrativa, aumento della attenzione della magistratura contabile sulle illegittimità della gestione delle relazioni sindacali e difficoltà dell’applicazione della c.d. sanatoria della contrattazione decentrata illegittima.
Questa è la finalità del volume che illustra, offrendo le prime indicazioni operative, le novità introdotte dai decreti attuativi della riforma Madia (D.Lgs. 74/2017 e D.Lgs. 75/2017) relativi alle modifiche al Testo Unico del Pubblico Impiego e al sistema di misurazione e valutazione delle performance nella P.A.

 

Arturo Bianco
Consulente amministrazioni regionali e locali.
Alessandro Boscati
Professore ordinario di Diritto del lavoro Università statale di Milano.
Renato Ruffini
Professore di Economia aziendale Università C. Cattaneo Liuc.

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Arturo Bianco, Alessandro Boscati, Renato Ruffini, 2017, Maggioli Editore
40.00 €

 

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