DPCM sulle modalità e limiti di utilizzo delle auto blu

Silvio Berlusconi ha firmato ieri durante il consiglio dei ministri il DPCM che dispone le “modalità e limiti di utilizzo delle autovetture di servizio al fine di ridurne numero e costo”. Si tratta di una norma che punta alla razionalizzazione e alla trasparenza nell’utilizzo di tali autovetture (circa 72.000 secondo l’ultima rilevazione), al contenimento dei costi e al miglioramento complessivo del servizio, anche attraverso l’adozione di modalità innovative di gestione. Sono escluse da questa rilevazione sia le circa 50.000 autovetture usate per scopi di sicurezza e difesa personale e nazionale, sia le 16.000 autovetture usate per la polizia municipale e provinciale.

Il DPCM firmato regolamenta finalmente l’assegnazione di queste autovetture, restringendone l’uso e colpendo gli abusi:

  • per le auto “blu blu” limita a poche autorità l’uso di auto di rappresentanza, eliminando deroghe e fissando sanzioni per le amministrazioni centrali che non le rispettino;
  • per le auto “blu” riduce da subito di oltre il 50% il numero di assegnatari che hanno diritto a un’auto di servizio nelle pubbliche amministrazioni centrali;
  • per tutte le auto (“blu-blu”, “blu” e “grigie”), indica modalità di utilizzo che permettono una consistente riduzione dei costi e crea le condizioni affinché anche le pubbliche amministrazioni locali, nell’ambito della loro autonomia, riducano il parco auto e in generale i costi.

D’ora in poi nei Ministeri avranno diritto alle auto “blu blu” solamente i ministri, i viceministri e i sottosegretari.

Le auto “blu” saranno invece assegnate solo ai i titolari di uffici di gabinetto, di dipartimento e del segretariato generale. Non ne avranno quindi più diritto i direttori generali, i capi degli uffici legislativi e i capi delle segreterie e degli uffici stampa. Grazie a queste misure si prevede pertanto una riduzione di circa il 70% degli attuali beneficiari. Inoltre, nel caso di Enti pubblici non economici avranno diritto all’auto solo i presidenti, mentre saranno esclusi da questo benefit i direttori generali, i componenti dei Consigli di amministrazione e i revisori.

(FONTE: www.ilpersonale.it)

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