Dirigenti pubblici, il rinnovo può evitare il concorso

Fonte: Il Sole 24 Ore

Il rinnovo di un incarico dirigenziale pubblico di seconda fascia può essere deciso anche senza passare dal concorso pubblico, a patto che ci siano «peculiari esigenze di funzionamento» scritte nero su bianco nel provvedimento di conferma; tra queste «peculiari esigenze» non può rientrare un’urgenza che mal si concilierebbe con il calendario lungo delle procedure concorsuali, dal momento che la scadenza dell’incarico è nota fin dall’inizio e consente alla Pubblica amministrazione di attrezzarsi in tempo, mentre la deroga potrebbe essere sostenuta «dall’alto livello di specializzazione dei compiti assegnati all’ufficio, dalla particolare competenza posseduta e dai buoni risultati raggiunti dal dirigente preposto».

A dettare le istruzioni per i rinnovi degli incarichi dirigenziali è la Corte dei conti, che con la delibera 24/2014 della sezione centrale di controllo sugli atti del Governo, diffusa ieri, apre un varco negli obblighi di concorso previsti dall’articolo 19 del Testo unico sul pubblico impiego (Dlgs 165/2001) e rafforzati dalla riforma Brunetta. La regola impone la selezione pubblica per il conferimento di incarichi dirigenziali, e in genere il rinnovo è considerato alla pari di un nuovo conferimento (così, per esempio, la delibera 180/2014 della sezione Emilia Romagna).

La selezione serve a tutelare gli aspiranti al posto e ad assicurare «la trasparenza e la neutralità nell’assegnazione delle funzioni», ma questi interessi possono rivelarsi «recessivi rispetto a peculiari esigenze di funzionamento» dell’amministrazione. Entrambi questi aspetti, dunque, vanno messi sulla bilancia, e possono portare a scelte diverse rispetto all’obbligo di concorso.

Scelte, però, che oltre a essere limitate dalle «peculiari esigenze» indicate dalla Corte (ma comunque rimesse ai giudizi della stessa Pa) devono fare i conti con le regole anti-corruzione, che chiede di fissare criteri di rotazione per gli incarichi più a rischio: un insieme di parametri che non è facile tenere insieme quando si decide di rinnovare un incarico senza concorso.

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