Dal decreto Pa sui sindaci arrivano 12 nuovi obblighi

Fonte: Il Sole 24 Ore

Per dare attuazione al Dl 101/2013 sul pubblico impiego (convertito dalla legge 125/2013), gli enti locali si trovano di fronte a 12 adempimenti, tra fornitura di informazioni, partecipazione a censimenti, deliberazioni e scelte da inserire nel programma per il fabbisogno del personale. Alcuni di questi adempimenti sono obbligatori – con sanzioni nel caso di inadempienza – altri sono una condizione per poter usare le opportunità previste dallo stesso provvedimento.

Questi vincoli si aggiungono ai numerosi compiti che gravano sui comuni, per la prima volta, in questi mesi: l’adozione del codice di comportamento integrativo (entro la metà di dicembre), del regolamento sulle incompatibilità (entro il 27 gennaio 2014), del piano per la lotta alla corruzione e per la trasparenza (entro la fine di gennaio), la pubblicazione sul sito internet dei dati richiesti dal Dlgs 33/2013 (entro la fine di dicembre) e il regolamento sulla disciplina delle sanzioni per la violazione alle informazioni sugli amministratori. Vediamo, dunque, quali sono i principali adempimenti previsti dal Dl 101/2013.

Le amministrazioni che non partecipano al monitoraggio sulle autovetture dovranno tagliare ulteriormente le relative spese. Per i dirigenti e i responsabili che non trasmetteranno entro l’anno al dipartimento della Funzione Pubblica i dati disaggregati sulla spesa per le consulenze, matureranno la responsabilità disciplinare e quella amministrativa, e dovrà essere irrogata una sanzione compresa fra 1.000 e 5.000 euro. Si tratta della stessa sanzione prevista in caso di violazione degli accresciuti vincoli di spesa per il conferimento di questi incarichi. Inoltre, si dovrà prevedere nel bilancio preventivo l’istituzione di un capitolo di spesa dedicato a questa voce, fatti salvi gli incarichi previsti da specifiche leggi.

Nella programmazione del fabbisogno, le amministrazioni dovranno assumere a tempo determinato, se ne ricorrono le condizioni, gli idonei nelle graduatorie per le assunzioni a tempo indeterminato e potranno deliberare di avvalersi delle graduatorie di altre Pa, anche per le assunzioni flessibili. Dovranno decidere, ancora – dopo aver partecipato al monitoraggio della Funzione pubblica e applicando i principi che saranno dettati in un Dpcm ad hoc di dare corso alla stabilizzazione dei lavoratori precari in possesso dei requisiti di anzianità triennale maturati alla data di conversione del decreto, il 30 ottobre (e non più, come nel testo iniziale, a quella della sua entrata in vigore) e dei Cococo che sono stati prestabilizzati, cioè assunti a tempo determinato, in base alle base delle previsioni delle leggi Finanziarie per il 2007 e per il 2008.

A latere, si deve decidere la proroga delle assunzioni a tempo determinato che raggiungono i 36 mesi: a differenza delle regole dettate dalla legge di stabilità 2013 questa possibilità è riservata esclusivamente alle figure che gli enti decidono di stabilizzare. Nello stesso documento, dovranno decidere di avvalersi delle graduatorie regionali degli Lsu e degli Lpu per le assunzioni di dipendenti per posti per i quali si prevede il requisito del possesso del titolo di studio della scuola dell’obbligo. Gli enti devono inoltre determinare quante unità di personale appartenente alle categorie protette devono avere in servizio e procedere alla loro assunzione, anche se sono soggetti a divieti di assunzione, e in deroga ai tetti di spesa.

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