Arriva la riforma della P.A. Madia: “Prepensionamenti per poter assumere giovani”

Fonte: La Stampa

Parlare di esuberi nel pubblico impiego è «sbagliato» e anche le cifre fatte, con 85 mila a rischio di uscire, sono «distorte», mentre si sta lavorando su possibili «pre-pensionamenti» così da far posto ai più giovani. La proposta arriva dalla titolare della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che mette in chiaro la sua posizione dopo le slide di Cottarelli e rilancia ipotizzando uscite anticipate, ma solo, puntualizza, per dare una mano ai tanti ragazzi disoccupati o precari. Sul fronte lavoro, intanto, non si vedono ancora spiragli e lo stesso ministro del Welfare, Giuliano Poletti, riconosce come con tutta probabilità il 2014 «sarà un anno ancora di grande sofferenza» occupazionale. Ecco perché, fa sapere, nel semestre italiano di presidenza Ue, una delle «priorità» sarà proprio «l’occupazione giovanile». Di certo, avverte, «non è vero» che con le nuove norme su contratti a termine e apprendistato «aumenta la precarietà».

Tornando ai dipendenti pubblici, se Madia vuole evitare il ricorso al termine esuberi, non si fa indietro quando si parla di mobilità obbligatoria, anche se il ministro spiega di pensare a una versione «sana» di questo strumento, garantendo «il rispetto del diritto del lavoratore» ma non accettando «ostacoli burocratici» e diversi «cavilli» che in alcuni casi impediscono il trasferimento anche a chi dà la sua disponibilità. 

Madia non sfugge all’altro tema caldo, il tetto agli stipendi dei manager, ricordando come dal canto suo abbia già fatto una «circolare», dove viene esplicitato che nel tetto fissato a (311.658 mila euro annui) «debbano essere cumulati anche tutti i trattamenti pensionistici, compresi i vitalizi». Insomma tutto ciò che arriva dalla Pubblica Amministrazione sotto forma di stipendio, pensione o altro compenso, non può superare, in capo alla stessa persona, quella precisa cifra. Questo applicando le leggi già esistenti, ma con il governo Renzi si apre la possibilità di un’ulteriore sforbiciata, Madia infatti conferma che a riguardo «ci sarà sicuramente una proposta» dell’esecutivo, Iniziativa, evidenzia Madia, che «sarà inclusa in un progetto complessivo sulla Pa». 

In effetti per il mese di aprile è prevista la riforma della Pubblica amministrazione, inevitabilmente collegata anche alla Spending Review. E il quadro delle proposte del ministro sembra già delineato, pronto per arrivare sulla scrivania del premier Matteo Renzi. Anche se i sindacati cercherebbero ancora spazio per il confronto: dopo che il ministro ha incontrato le singole sigle, in faccia a faccia separati, c’era l’idea di un tavolo tutti insieme, ma Madia taglia corto: «Non è detto» che ci sia, «abbiamo tempi molto stretti». Tra l’altro il ministro a giorni diventerà di nuovo mamma. Tuttavia questa uscita non deve avere suscitato il sorriso della leader della Cgil, Susanna Camusso, secondo cui «oggi nel Paese e nel dibattito politico il sindacato confederale è considerato un ostacolo da rimuovere». A stretto giro segue la risposta del segretario generale della Cisl, Raffaele Boannni, che invita Madia a pensare «all’interesse generale» anziché alla «chiacchiera generale». Più possibilista il capo della Uil, Luigi Angeletti, «l’importante è che il governo faccia le cose giuste». 

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